Josè Restaurant - Una giornata con Domenico Iavarone

Dove siamo

Villa Guerra di Torre del Greco, insieme ad altri 120 edifici monumentali settecenteschi, dislocati tra Napoli, Ercolano, Portici, San Giorgio a Cremano è attualmente sotto tutela dell’Ente Ville Vesuviane che ne preserva il patrimonio architettonico e culturale. Nonostante il restauro, la villa conserva il suo fascino e ci racconta la sua storia. Un giro nelle cantine ci farà tornare indietro nel tempo. Siamo Immersi nella natura, circondati da grandi giardini, da ulivi, da limoneti. Tutte caratteristiche che hanno fatto guadagnare a questo pezzo di Campania Felix l’appellativo di Miglio d’Oro.

Le ville vesuviane sono caratterizzate dalla presenza di altari e cappelle votive in onore di San Gennaro create per proteggerle dalle eruzioni del vulcano, a quell’epoca molto attivo. Villa Guerra è l’unica delle ville in cui San Gennaro è, invece, rivolto verso il mare.

La Villa

Tenuta Villa Guerra rimasta chiusa dopo il restauro per qualche tempo, è poi stata sede di eventi e ricevimenti. Ad oggi il progetto della famiglia Confuorto si è ampliato e dallo scorso Aprile, il piano inferiore della villa ospita un ristorante a la carte, Josè Restaurant. Il ristorante deve il suo nome alla padrona di casa, Maria Josè Guidone e rappersenta la sintesi perfetta delle idee di quest’ultima insieme con l’esperienza dello Chef Domenico Iavarone. Ci troviamo in un territorio che ha tanto da offrire e da qui prende vita la filosofia stessa del ristorante. Il ristorante è sempre aperto, tranne il martedì e la domenica sera.

Tutto qui è studiato e pensato per accogliere gli ospiti nel migliore dei modi. Un salotto offre la possibilità di venire qui anche solo per un aperitivo e qualche chiacchiera.

L’esperienza gastronomica è entusiasmante e coinvolge tutti i sensi. L’ambiente è luminoso, a predominare è, di certo, il bianco. Gli arredi moderni si alternano a pezzi d’epoca e le mattonelle decorate a mano regalano colori vivaci. A scaldare il cuore c’è un camino che mi fa subito sentire a casa.

E’ proprio Domenico Iavarone che mi illustra la filosofia del Josè: freschezza, ricerca e qualità. E’ un progetto a lungo termine che parte dall’idea di una cucina salutare, in linea con la stagionalità degli ingredienti. Questi ultimi vengono lavorati il meno possibile per far in modo che siano sempre e comunque riconoscibili. La cucina contempla piatti di carne ma anche di pesce, con una spinta predilezione per i pesci poveri (razza, triglia, scorfano). Ogni piatto nasce con l’intento di dare forza e vigore alle enormi risorse del territorio, molti degli ingredienti arrivano infatti dall’orto, semplici e genuini.

Nel menù non manca la sezione dedicata ai piatti vegetariani. Quello che però mi ha davvero colpita è stata la presenza di piatti pensati e dedicati ai più piccoli: tutta loro un’intera pagina del menù. Domenico crede, infatti, che i bambini vadano educati ai sapori autentici. In quest’ottica bisogna che imparino a distinguere il vero sapore di pomodoro, patate e, perchè no, anche di una cotoletta.

Domenico Iavarone

Cresce in una famiglia di macellai ma capisce presto che quella non è la sua strada, comincia quindi il suo percorso di formazione all’estero e poi, al fianco di Oliver Glowig arriva nel 2000 al Capri Palace. Tanti gli anni passati con Oliver, alternati con altrettanto importanti esperienze nella cucina di Gennaro Esposito. Con Salvatore La Ragione avvia il ristorante Mammà e giunge poi al ristorante Maxi dell’Hotel Capo La Gala dove resterà per 3 anni. Poi l’incontro con la famiglia Confuorto e Josè Restaurant nato lo scorso Aprile.

Umile e con i piedi ben saldi a terra. Conta sulla sua grande squadra per fare sempre meglio.