“Parla di nuovo dell’Etna, dei grappoli d’uva, di ozio, pigrizia, buoni cibi, sole. Getta un seme in me.” (Miller – Sexus)
Una terra da scoprire, la Sicilia. L’ho sempre amata, fin da bambina quando ci andavo in vacanza con i miei genitori. Il mare, i paesaggi, i suoi tramonti e, soprattutto, la gente: i siciliani sanno come accoglierti, come non farti sentire “forestiero”.
Se nel tempo – come molti – ho associato la Sicilia all’estate e alle temperature quasi africane, in più occasioni ho avuto modo di conoscerla più a fondo. Un ritratto di Sicilia insolita – invernale – è quello che vi propongo in questo piccolo viaggio virtuale alla scoperta dei vini dell’Etna con Assovini Sicilia.
Dove siamo
Nella sua parte orientale la Sicilia è dominata dall’Etna, il vulcano più attivo e più alto d’Europa, nonchè patrimonio UNESCO. Con i suoi 3300 metri d’imponenza qui è meglio conosciuto come “ ‘a Muntagna”. I caratteri climatici di questa zona sono completamente diversi dal resto della regione tanto che possiamo definirla un’isola nell’isola. Affascinante pensare che sull’Etna si gode del sole africano ma con un clima tipico di montagna. Anche tra una zona e l’atra del vulcano, a seconda del versante in cui ci troviamo e dell’altezza, si creano sacche climatiche differenti come differente risulta la composizione del suolo.
Terra di Vino
La lava basaltica che si riversa dai crateri è ricca di minerali e crea terra fertile. Sorprendente come ogni parcella ha un terroir unico, cambia da metro a metro, regalando caratteristiche peculiari alla produzione vitivinicola. Qui, la vendemmia inizia ad ottobre, ben un mese dopo rispetto al resto della Sicilia.
Qui, la viticoltura rappresenta un elemento ad alto valore culturale e scientifico per l’elevata biodiversità che caratterizza i vitigni coltivati. Nell’800 in quest’area si contavano più di 40 varietà. Reduci dalla fillossera, ad oggi le varietà più presenti sono il Carricante a bacca bianca, Nerello Mascalese e Alicante (Grenache) a bacca rossa. Le coltivazioni si dividono su 3 zone: versanti nord, est e sud.
Di seguito vi lascerò i dettagli delle cantine visitate, qualcuna dal fascino antico, altre d’avanguardia ma ognuna con caratteristiche peculiari. Il trait d’union? Gli incontri con persone che hanno fatto dell’amore per questa terra il loro mestiere.
La maggior parte delle cantine visitate si trovano nel versante nord, dove i cambiamenti climatici sono più repentini. Sul versante sud-est, zona particolarmente soleggiata, abbiamo visitato le cantine Nicosia. Vi lascio qualche informazione utile a creare il vostro tour.
Versante nord
Pietradolce
La cantina riprende le radici della famiglia Faro i cui nonni erano produttori di vino. Pietradolce nasce a Solicchiata nel 2005, pensata per essere ecosostenibile (ZERO CO2 prodotta) e perfettamente integrata al paesaggio circostante, rispettando i principi della bio-architettura.
I loro vigneti si trovano tra i 600 e i 900 metri e vi si coltiva Nerello mascalese e Carricante. La parte dedicata all’accoglienza, aperta da poco più di 2 anni, lascia letteralmente senza fiato: ci si catapulta in una vera e propria galleria d’arte moderna con un susseguirsi di oggetti unici realizzati in legno, vetro, ferro e terra, tutti strettamente collegati al tema Etna; giochi di luce rendono l’atmosfera a dir poco magica.
La visita prosegue con una passeggiata tra i vigneti per poi sedersi al grande tavolo da cui ammirare il panorama e dedicarsi un Sicilian Light Lunch (che di light ha ben poco ma a noi piace così!).
Graci
La cantina sorge a Passopisciaro e qui respiriamo tutta la tradizione di questo territorio. Il vecchio palmento è a dir poco affascinante.
Qui, Alberto, che ha ripreso in mano vigneti tra i 600 e 1000 metri sul livello del mare, produce nel rispetto del territorio, delle annate e della tradizione vini armoniosi in cui la diversità dei vigneti gioca un ruolo di centrale importanza. Proprio con Alberto raggiungiamo contrada Barbabecchi, a 1000mt d’altezza, in mezzo al bosco: i vigneti sono impegnativi, immersi in un ecosistema complesso tra castagni, ulivi ed erbe selvatiche. Sedersi alla tavola di Graci, davanti al camino, significa sentirsi davvero a casa, dove mai mancano salumi, formaggi e un buon bicchiere di vino, ovviamente!
Donnafugata
Alle pendici dell’Etna, precisamente a Randazzo, Donnafugata mette in atto un vero e proprio restauro ambientale con recupero di vigne che hanno 80/90 anni da cui derivano vini di grande armonia. Lo scopo è preservare l’antico DNA di queste vigne con operazioni di reintegro. Qui si opera il controllo biologico della vigna grazie anche alla presenza di crucifere che impediscono la crescita di altre piante infestanti. Le vigne sono protette dai Nebrodi da una parte e dall’Etna dall’altro, qui piove poco e le condizioni sono ideali per una perfetta maturazione delle uve.
All’interno della cantina è possibile degustare i vini Donnafugata accompagnati da specialità locali come le fave ammollate e fritte o i funghi di Ferla. Curiosità: una delle vigne è attraversata dal meridiano di Greenwich.
Tornatore
A Castiglione di Sicilia nasce Tornatore Wines che firma la sua prima etichetta nel 2014. Ad oggi l’azienda produce 10 diverse etichette da parcelle differenti che vengono vinificate separatamente per preservare le caratteristiche del terroir. La vendemmia è ancora fatta a mano, come una volta.
Poco distante sta prendendo forma un ambizioso (e meraviglioso) progetto di cui spero di parlarvi meglio più avanti. Intanto, fermatevi a degustare i loro vini e godetevi un pranzo in taverna!
Cottanera
Cottanera è pura ospitalità siciliana. Dal 1960 lavora la terra dell’Etna e produce vini che “parlano” di territorio. Ma, in realtà, questa cantina mi sembra un covo di idee in continua evoluzione.
Mariangela ci travolge con il suo entusiasmo e ci racconta dei suoi nuovi progetti. Cottanera Visioni, per esempio, è una rassegna artistica che trova spazio nei salotti -vista vigne – della cantina. Ogni anno è ospitato un artista che con le sue opere crea un museo alle pendici del vulcano. Da Cottanera i vini si incontrano con la tradizione in fantastiche cooking class, mettetevi alla prova!
Firriato
La nostra visita si svolge in notturna, nonostante ciò è impossibile non restare impressionati dall’imponente bellezza della tenuta di Cavanera Etnea di Firriato.
Un grande progetto di recupero che interessa sia gli antichi casali, che custodiscono i vecchi palmenti, sia le vigne prefillossera.
Le uve di nerello mascarese, nerello cappuccio, carricante e catarratto danno vita a vini eleganti e ricercati. La tenuta ospita anche un resort per soggiornare nella natura incontaminata di queste terre ed un’ampia sala ristorante.
Versante sud-est
Nicosia
A Trecastagni vivono i vigneti di contrada Monte Gorna, ai piedi di uno dei crateri spenti alla base del vulcano Etna.
Il Nerello Mascalese e il Nerello Cappuccio per il rosso, il Carricante e il Catarratto per il bianco vengono coltivate su terrazzamenti in pietra lavica ristrutturati. Bellissimo il vecchio palmento.
In cantina vi accolgono con meravigliosi percorsi degustazione; ma potete anche fermarvi per un pranzo in Osteria o fare scorta di buon vino, e non solo, in Dispensa.
Dove dormire
Durante il nostro tour abbiamo soggiornato presso Shalai Resort a Linguaglossa, una posizione strategica per le nostre visite. Shalai è un boutique hotel di design – cui la famiglia Pennisi ha dato forma – in un palazzo nobiliare dell’800. Poche camere dove lo stile liberty si fonde perfettamente alle linee moderne.
Il piano terra ospita il ristorante che offre una colazione ricca e variegata. Qui si esprime la cucina dello chef Giovanni Santoro, una stella michelin.
Tappa consigliata: Dai Pennisi – Macelleria con cucina
La storica macelleria della famiglia Pennisi, a Linguaglossa, dista qualche passo dallo Shalai Resort ed è il luogo ideale se siete amanti della buona carne. Qui potete sbizzarirvi con gli abbinamenti con i vini dell’Etna.
Escursione sull’Etna
Arrivati fin qui, una passeggiata sull’Etna è doverosa. D’inverno è a dir poco affascinante e, se siete fortunati vi troverete davanti uno scenario che, per un attimo, vi farà dubitare di essere in Sicilia.
Tour “La Sicilia del Vino d’inverno”, alla scoperta dei vini dell’Etna, organizzato da Just Sicily
Sarebbe stato interessante conoscere e visitare i veri produttori dell’Etna quelli che in tempi non sospetti era presenti sul territorio a portare avanti il vino Etna che fino a poco tempo fa’ sembrava ” imbevibile” almeno così dicevano i tanti produttori della Sicilia Occidentale che oggi hanno colonizzato a Muntagna .
Ciao Maurizio, hai da consigliarne? Io vado spesso in quelle zone e magari colgo l’occasione!