Qualche tempo fa ero stata a Barolo in occasione di Collisioni, un festival agrirock che porta sul palco artisti italiani e internazionali. Un trionfo di musica, letteratura ed enogastronomia tra le colline Piemontesi. Queste colline, patrimonio Unesco, sono fortemente vocate alla viticoltura. Non è un caso se il mio ritorno in Piemonte con il Consorzio Albeisa è stato un intenso girovagare tra vigne e luoghi che hanno fatto storia e tradizione di questa terra. Ma andiamo con ordine e vi farò scoprire cosa ho fatto con Albeisa in un tour di 3 giorni nelle Langhe.
Storia di Albeisa: scrigno delle Langhe
La storia di Albeisa inizia nel ‘700. I produttori della zona, sulla scia di quello che accadeva in Borgogna con le borgognotte, vollero fortemente una bottiglia che li rappresentasse e si legasse, in modo indissolubile, al territorio. Per mano dei maestri vetrai delle antiche Vetrerie di Poirino, nasce Albeisa, la bottiglia che dà forma al vino delle Langhe. Preziosa, perchè prodotta a mano, pezzo per pezzo ed inconfondibile.
La sua storia sembrava, però, destinata a durare poco poiché l’industrializzazione favoriva una produzione più economica e di larga scala. Così, negli anni, Albeisa pian piano scomparve.
Solo nel 1973, per volere di Renato Ratti, Albeisa indossa una nuova veste e torna a far parlare di sé. Il nome è impresso in rilievo sul vetro, ripetuto 4 volte in modo da avvolgere la bottiglia e leggerlo comunque la si guardi. L’”Associazione dei Produttori dell’Albese” ne tutela l’utilizzo indicando le possibilità di impiego, le varietà e le DOC/DOCG che essa può contenere.
A spasso con Albeisa: tour di 3 giorni alla scoperta delle Langhe
Che voi siate oppure no appassionati di vino, le Langhe offrono, certamente, tantissimi spunti interessanti e, morso dopo sorso, si svelano in tutta la loro bellezza. Perciò, qualunque cosa decidiate di fare, tornerete a casa felici! Un tour di 3 giorni, forse, non basta a sviscerare le sfaccettature di questi luoghi ma, intanto, vi lascio qualche spunto e un pò di indirizzi utili. Vino, tartufo, tajarin e plin segneranno la strada!
Langhe, to do list:
Il punto di partenza del nostro tour è stato Grinzane Cavour, un comune piccolissimo, non lontano da Alba, che vanta una storia affascinante. Sembra, infatti, fosse un luogo disordinato e abbandonato a se stesso prima dell’arrivo di Camillo Benso di Cavour, nel 1832, che ne fu sindaco per ben 17 anni durante i quali riqualificò questi luoghi, partendo proprio dalle vigne.
Scoperte ed avventure
1. Nel nostro caso, appena arrivati, siamo stati accolti da Marina Marcarino, Presidente di Albeisa e proprietaria della Cantina Punset e, ad attenderci, una degustazione di vini del territorio in cui abbiamo conosciuto La Bottiglia Albeisa. Il consiglio è quello di prenotare sempre una degustazione guidata del vino o, comunque, del prodotto locale che vi interessa. Se ben raccontati, avranno un sapore diverso…di scoperta!
2. Il Castello di Grinzane Cavour
Il castello svetta sulla collina di Grinzane regalando incredibili paesaggi. Camillo Benso non l’aveva scelto a caso come sua dimora preferita. Oggi il castello ospita il Museo delle Langhe, un percorso che racconta e documenta le radici della fama di questa terra, frutto del duro lavoro di artigiani e contadini. Un’ottima scelta è quella di passare qui al tramonto, la luce è magica e il panorama si veste di un fascino particolare. Inoltre, intorno alle mura del castello, una serie di postazioni narrative raccontano la produzione del vino a partire dal lavoro In Vigna in un percorso open air.
A proposito di vigna, da non perdere è la passeggiata alla collezione di vitigni storici Grinzane Cavour, ai piedi del castello, dove trovano spazio circa 500 varietà di viti.
3. Tour in e-bike
Quando, per la prima volta, mi sono trovata tra queste colline ho pensato che mi sarebbe piaciuto tantissimo girarle in vespa. Stavolta, sono finita in e-bike ed è stato meraviglioso! Prenotare questo servizio è facilissimo, vi lascio i riferimenti di e-Bike Alba. L’itinerario non è stato troppo faticoso ed è adatto anche a chi è poco sportivo: si parte dalla piazza di Castiglione Falletto e, passando per Cerretta e Diano d’Alba, si riscende verso Grinzane Cavour.
4. Alla ricerca del tartufo
Amanti del tartufo? Siete nel posto giusto. Se poi arrivate tra il 21 settembre e il 31 dicembre, allora siete in piena stagione di raccolta del tartufo bianco… insomma, approffittatene e assaggiatelo in tutte le salse. È molto affascinante partecipare alla ricerca che qui, a differenza di altre regioni, si pratica per tradizione anche di notte. Il silenzio dei boschi, il rapporto strettissimo tra cani e padroni in un linguaggio fatto di gesti, di sguardi e ricompense, e il rumore dei passi sulle foglie secche che scandisce il tempo, vi porteranno in un’altra dimensione.
5. Tappa alla torre di Barbaresco
Nel cuore delle langhe, questa torre domina la vallata del Tanaro. La sua origine è datata in epoca medievale ed ha subito diversi rimaneggiamenti nel tempo, conservando il suo fascino di torre d’assedio. I 30 metri d’altezza regalano, dalla terrazza, una vista a 360° su Langhe, Roero e Monferrato.
Enogastronomia & Cooking Class
1. Cena al Castello
All’iterno del castello di Grinzane, in un’atmosfera suggestiva è possibile regalarsi una cena speciale. La cucina, guidata dallo chef stellato Marc Lantieri, piemontese e provenzale, è attenta al territorio, curata nella scelta e nella trasformazione delle materie prime.
2. Terrazza da Renza
In posizione dominante sulle colline di Castiglione Falletto, Renza è per tutti una vera istituzione. Doverosa la sosta se passate di qui, fosse solo per godere del panorama.
Non c’è cucina, l’atmosfera è calda, informale ed il tempo scorre tra calici di vino e tipici antipasti freddi di Langa: lingua in salsa, salumi, formaggi e verdure di stagione.
Carne cruda Lingua in salsa Panorama
3. Ostu Di Djun
Il posto giusto per vivere l’esperienza della vera osteria. In un ambiente pieno di chincaglierie e oggetti di ogni genere, Luciano Marsiglia sarà il vostro oste e si assicurerà che i vostri bicchieri siano sempre pieni. Da Luciano troverete solo bottiglie in formato magnum che girano di tavolo in tavolo, i piatti della tradizione locale sono elencati a voce secondo il menù del giorno. È sempre pieno, consiglio di prenotare con largo anticipo.
4. Casa Scaparone
Casa Scaparone è un mondo a se stante nel cuore delle langhe. Un antico borgo, recuperato, trasformato quanto basta ad adattarlo agli attuali bisogni ma che, ancora, trasuda la sua storia.
Ci trovate spazi adibiti a diverse necessità: camere, osteria, boutique dei fiori, angoli di relax e persino una scuola parentale. È come se, o forse è proprio così, qui convogliassero e prendessero forma i sogni e i desideri di chi lo vive e lo cura, giorno per giorno.
Interni del casale Reception Paesaggi L’orto Gioco Boutique dei fiori di Alessandra
Casa Scaparone, oggi, è guidata da una squadra di giovani uniti e grintosi guidati da Carolina e suo fratello Umberto che rappresentano la seconda generazione di questa nuova era del borgo.
Tajarin Plin Bunet
Abbiamo anche messo le mani in pasta e preparato plin e tajarin!
Dove alloggiare
Vi lascio due indirizzi che rispondono ad esigenze diverse. Scegliete il luogo più adatto a voi:
Casa Scaparone: 16 camere, per un soggiorno sospesi nel tempo.
Le camere del borgo Camera Ingresso di uno dei casali
Relais Montemarino: frutto anch’esso di un sapiente recupero. Si tratta, infatti, di una casa colonica in pietra ripresa in chiave country chic.
Giardino esterno alla piscina Giardino Camere
Hai voglia di organizzare il tuo prossimo tour enogastronomico? Ho un pò di luoghi da suggerirti, dai un’occhiata qui!