Summilux di Elica – la cappa che sceglierei ancora

Scelte d’arredo

Quando ho iniziato a progettare casa, non ho avuto nessun dubbio sul fatto che la cucina sarebbe stata protagonista; volevo che fosse comoda, spaziosa, con tanti piani d’appoggio e, soprattutto, che fosse funzionale.

Ho sempre cucinato molto, perciò sapevo che quello sarebbe stato il luogo della casa in cui avrei trascorso più tempo in assoluto, e così è stato!

Come molte case moderne, anche la mia, ha una pianta aperta cucina-soggiorno. Questa caratteristica regala grande luminosità all’ambiente e mi permette di ricevere amici e parenti condividendo con loro ogni momento; d’altro canto, in una cucina sempre in funzione, gli odori possono rappresentare un problema. 

Summilux di Elica

Facendo un po’ di ricerche, e non volendo assolutamente ridurre la mia cucina per isolarla dal resto della casa, ho trovato quello che faceva per me: una cappa funzionale ma che fosse anche un vero e proprio complemento d’arredo; quando per la prima volta ho visto le cappe di Elica, ho subito immaginato che potessero ben completare e valorizzare la mia cucina.

Sono sincera, scegliere il modello non è stato semplice, più di qualcuna poteva fare al mio caso e -nemmeno a dirlo – mi piacevano tutte!!!

Alla fine la mia scelta è stata la SUMMILUX perché, oltre a garantire ottime performance nella capacità di purificazione dell’aria, oltre alla bellezza estetica, ha anche un altro grande pregio: l’illuminazione!

Summilux di Elica, possiede il (fondamentale) disco led diretto sul piano cottura ma anche una luce ambiente che ne illumina la parte superiore in vetro bianco e che è modulabile in intensità per creare sempre l’atmosfera perfetta. Inoltre, le funzioni di illuminazione e aspirazione sono controllabili attraverso lo Smart Remote Control per il massimo comfort di utilizzo della cappa!

Anche con la modalità di aspirazione attiva, la tecnologia Comfort Silence mi garantisce silenziosità.

Un altro pregio che, diciamolo pure, cambia la vita è il fatto che la manutenzione risulta molto semplice grazie alla presenza di Long Life Filters High Performance, ovvero filtri rigenerabili in lavastoviglie fino a 3 anni che garantiscono la massima prestazione assicurando un’efficienza di filtraggio fino all’80%.

Ed eccomi qui, dopo circa un anno di utilizzo ho deciso di raccontarvi questa scelta perché, ancora oggi, la rifarei!

Che poi, le ricette che amo cucinare di più sono quelle che prevedono una cottura lenta, che vanno coccolate, per esempio il ragù o la genovese: ricette buonissime ma che possono risultare fastidiose dal punto di vista degli odori; io oggi le preparo in serenità!

La Ricetta

Ziti alla Genovese

E, a proposito, vi lascio qui la ricetta della mia genovese. Una ricetta della tradizione napoletana, una cottura lenta che sposa carne e cipolla creando un sugo dolce in cui tuffare, rigorosamente, gli ziti spezzati a mano. So che apprezzerete!

Ingredienti

  • 1 kg cappello del prete
  • 750 g cipolla ramata
  • 400 g zitipreferibilmente lunghi da spezzare a mano
  • 2 carote 
  • 2 coste di sedano 
  • 1 cucchiaio di sugna 
  • 1 cucchiaio concentrato di pomodoro 
  • q.b. Olio EVO 
  • q.b.  sale e pepe
  • due foglie d’alloro

Procedimento

  1. Laviamo e tagliamo il sedano, le carote e le cipolle finemente.
  2. In una pentola larga e alta mettiamo un fondo d’olio e la sugna, scaldiamo e rosoliamo la carne su tutti i lati.
  3. Uniamo il sedano, le carote e il concentrato di pomodoro.
  4. Uniamo anche le cipolle e le foglie di alloro, copriamo e lasciamo cuocere a fuoco bassissimo.
  5. Le cipolle e la carne rilasceranno i propri liquidi ma potrebbe essere necessario aggiungere acqua calda poco per volta.
  6. Il sugo dovrà cuocere per almeno 3/4 ore.
  7. Solo alla fine aggiustiamo di sale.
  8. Spezziamo la pasta e cuociamola in acqua salata, scoliamola bene e condiamola con la genovese.

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